Dal 2020, periodo del Covid, anche la formazione è stata coinvolta nei processi determinati da anni in cui il Docente coinvolge i suoi studenti in aula con percorsi professionali.
E dopo………
Subito dopo vi è stato lo sviluppo di numerose piattaforme vedi Zoom, Ispring, Microsoft Teams; alcune generiche come la prima elencata e la terza, mentre Ispring promuove all’interno nuovi pacchetti di formazione in remoto.
Ora qui, non vogliamo giungere a dare una pagella o una valutazione sulla qualità della piattaforma stessa, ma interessa comprendere se la qualità ed il valore che si prefigge qualsiasi corso sia penalizzata dal momento che l’informazione venga erogata e trasmessa senza il controllo del discente.
Dal 2021 ad oggi….
Dal 2021 i corsi erogati con fondi interprofessionali o con progetti ad hoc per le aziende hanno suggerito l’utilizzo di tre tipi di forme; Quella in aula, quella in streaming o in remoto su piattaforma e quella mista che contenesse entrambe le precedenti forme.
Un Sondaggio…
Un sondaggio chiesto a 236 formatori hanno evidenziato che la loro attività formativa rimaneva pressoché inalterata sia essa on-line oppure in aula.
Tuttavia esprimevano qualche dubbio sull’attenzione dei discenti in quanto non sempre tenevano aperto il collegamento su video, onde per cui la persona poteva essere non presente o distratta da altro.
Questo dubbio rimane ancora oggi attuale nei docenti, ma ritengono comunque efficace questa soluzione che permette di creare una rete più strutturata in cui gli allievi giungono da qualsivoglia parte della penisola.
Il futuro
Per il futuro non ci sono ulteriori nuove soluzioni, sempreché l’intelligenza artificiale scopra un modo per clonare ed adattare la formazione con nuovi archetipi che stravolgeranno i modi di interpretare e costruire la nostra società.