Il linguaggio della scuola Pitagorica e la formazione ai suoi discepoli.

Pitagora rappresentava la conoscenza tra più mondi. Le discipline della scuola pitagorica univano scienza, filosofia, arti, matematica e tutto quello che la natura metteva loro a disposizione ossia il Sapere!

Il linguaggio della scuola Pitagorica e la formazione ai suoi discepoli.

Pitagora di Samo, vissuto tra il 570 e il 495 a.C., è una figura fondamentale nella storia della filosofia e della matematica. Fondatore di una scuola filosofica e religiosa nota come pitagorismo, il suo pensiero ha influenzato non solo la matematica, ma anche la musica, l’astronomia e la filosofia occidentale. La sua dottrina si basa su una visione del mondo che unisce numeri, armonia e spiritualità.

La Scuola Pitagorica

La scuola pitagorica non era solo una comunità di studiosi, ma un vero e proprio movimento culturale. I discepoli di Pitagora, noti come pitagorici, vivevano secondo rigide regole etiche e pratiche, che includevano l’astensione da determinati cibi e la meditazione. La formazione dei discepoli era caratterizzata da un linguaggio specifico e da una simbologia unica, che riflettevano i principi fondamentali della loro filosofia.

Il Linguaggio della Formazione

Il linguaggio utilizzato da Pitagora e dai suoi discepoli è ricco di simbolismo e metafore. Questo linguaggio non era solo un mezzo di comunicazione, ma un vero e proprio strumento di insegnamento. Pitagora credeva che le parole avessero un potere intrinseco e potessero influenzare la mente e l’anima. Tra i concetti chiave del suo insegnamento vi erano l’idea che tutto è numero e che i numeri possiedono una realtà ontologica.

Pitagora usava un linguaggio matematico e geometrico per spiegare le sue idee. Per esempio, le proporzioni e le armonie musicali erano rappresentate attraverso relazioni numeriche. Questo approccio rifletteva la convinzione che l’universo fosse governato da leggi matematiche e che la comprensione di queste leggi fosse fondamentale per una vita virtuosa. La formazione dei discepoli avveniva attraverso un insegnamento diretto e un dialogo continuo, dove il maestro stimolava la curiosità e la comprensione critica.

Simbolismo e Insegnamenti

Il simbolismo era un altro aspetto cruciale del linguaggio pitagorico. I pitagorici usavano simboli, forme geometriche e numeri per rappresentare concetti astratti. Ad esempio, il triangolo rappresentava l’armonia e l’equilibrio, mentre il numero 10 era considerato il numero perfetto, essendo la somma dei primi quattro numeri (1 + 2 + 3 + 4). Questo approccio simbolico non solo facilitava la memorizzazione degli insegnamenti, ma anche la loro interiorizzazione.

Inoltre, le idee pitagoriche si estendevano oltre la semplice matematica. I discepoli erano incoraggiati a riflettere sul significato profondo dei numeri, ad esempio, il numero 1 simboleggiava l’unità e l’origine, mentre il numero 2 rappresentava la dualità e il contrasto. Questa interpretazione dei numeri era parte integrante della loro formazione, poiché i pitagorici cercavano di sviluppare una comprensione olistica della realtà.

Conclusione

In sintesi, Pitagora e il linguaggio che usava nella formazione dei suoi discepoli rappresentano un connubio tra numeri, simbolismo e filosofia. La sua visione del mondo, incentrata sull’armonia e sull’unità, si riflette in ogni aspetto del suo insegnamento. La scuola pitagorica non solo ha gettato le basi per la matematica moderna, ma ha anche contribuito a formare una coscienza filosofica che continua a influenzare il pensiero contemporaneo. I discepoli di Pitagora, attraverso un linguaggio ricco e simbolico, hanno appreso non solo la matematica, ma anche una profonda comprensione della vita e dell’universo.

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