Le responsabilità che oggi hanno le aziende nel formare ed educare il proprio personale, non coinvolgono solo le normative di lavoro ma sono il frutto di un ripensamento per la tutela del personale disabile.
Alla fine degli anni ’90 una normativa riclassifica il ruolo del disabile all’interno dell’attività lavorativa. Le funzioni delle mansioni svolte da questi lavoratori svantaggiati inseriscono la parità di trattamento tra diversi soggetti. I successivi anni hanno aumentato le ore di formazione, soprattutto vincolanti nel settore della sicurezza, ma non nelle attività formative e ricreative di codesti soggetti.
Oggi….
Dopo quasi un quarto di secolo, i problemi che erano evidenziati sono ad oggi rimasti lettera morta. Nessuno vuole parlare di mancanza di cultura aziendale rigettando problemi più complessi quali la sopravvivenza stessa dell’azienda.
Ma se non fosse anche la mancanza di una cultura aziendale, allora ricrediamo che vi è un’assenza di organizzazione aziendale coinvolte tra più unità produttive. I problemi che si evidenziano oggi non producono valore da tempo verso questi lavoratori che sentono un disagio per sé e per la stessa azienda.
L’etica
E’ forse una questione etica per by-passare questo impasse? forse, ma anche oggi aprire un discorso sull’etica coinvolgerebbe non più di qualche tavola rotonda e qualche chiacchierata dentro un bar.
Ancora oggi le belle idee coinvolgono tutti se si riuscisse a portarle a compimento, ma spesso i sogni non diventano realtà.
Sarebbe forse utile ripensare un modello organizzativo d’impresa e poi conoscere le possibilità di sviluppare nuovi percorsi dei lavoratori disabili piuttosto che lasciar cadere ogni volta i principi che le normative di lavoro in primis e le promesse dei responsabili poi terminassero in un nulla di fatto.