E’ utile che i formatori professionali siano obbligati ad un esame di stato per ottenere un’abilitazione professionale?

E’ utile che i formatori professionali siano obbligati ad un esame di stato per ottenere un’abilitazione professionale?

Da alcuni anni si riflette se è possibile classificare i formatori professionali con un esame di stato che possa classificarli ed inserirli in un albo professionale.

In passato….

In passato, questa proposta era stata avanzata per evitare il moltiplicarsi di persone che all’indomani di decisione proprie o causali di eventi esterni, si travestisse da formatore professionale senza avere alcuna competenza.

Lo stesso avviene anche nella classificazione di blogger o coaching.

Non essendoci alcuna qualifica normativa che imponga un patentino o un albo, o qualsivoglia iscrizione a qualche ente,  ecco l’opportunità di potersi creare in autonomia e vestire una mansione o forse travestire una mansione senza avere il connubio con una certificazione credibile rilasciata dallo stato.

Oggi…..

L’importanza del problema, che in passato ha sollevato non poche polemiche, riveste ancor oggi una necessità piuttosto che un’opportunità per chi usa questo bug professionale.

I torti possono essere colti sia da chi vuole un certificato o meglio un’abilitazione professionale piuttosto da chi ritiene che il mercato si autoregola con la scelta del professionista che ricuce le sue singole capacità tecniche.

Chi decide?

Normative oggi non ne esistono e benché meno si colgono segnali in tal senso. Discussione perpetreranno nei prossimi anni senza vedere una soluzione in tal senso.

O meglio ad oggi una soluzione c’è che non è una soluzione ma più semplicemente una consuetudine che classifica ciascun soggetto come formatore come se qualunque conoscenza gli appartenesse a livello cognitivo e può essere usata come leva a livello professionale.

Il futuro…..

Riteniamo che questo problema non ha una soluzione a breve rispetto a quanto oggi esprime la volontà di assenza di un’abilitazione professionale.

I numerosi tentativi passati di far chiarezza sul problema sono rimasti fermi per non voler irrigidire un mercato che si vuole lasciare elastico e senza vincoli di scelta.

Ma questo non scegliere non consegnerà una volta per tutte a trovare la volontà di far convergere o divergere opinioni scelte e soprattutto una meritocrazia che manca oramai da diversi anni.

 

Lascia un commento:

WP to LinkedIn Auto Publish Powered By : XYZScripts.com