Se fino a poche settimane fa il superbonus alle aziende che assumono lavoratori era una misura che poteva essere proposta per incentivare le imprese a creare nuovi posti di lavoro, ad oggi non esiste un programma specifico chiamato “Superbonus” rivolto alle imprese per l’assunzione di lavoratori.
Tuttavia, possono esistere altre forme di agevolazioni fiscali o finanziarie per le aziende che assumono personale, come sgravi contributivi, incentivi regionali, o programmi di formazione finanziati dallo Stato. Questi incentivi possono variare a seconda del paese e delle politiche economiche adottate dal governo.
L’obiettivo di tali misure è di stimolare la crescita economica, ridurre la disoccupazione e favorire lo sviluppo delle imprese, migliorando così il contesto economico generale. Queste politiche possono essere particolarmente importanti in periodi di recessione economica o di alta disoccupazione.
Ora, invece, sembra essere arrivato il momento che le aziende potranno usufruire anche di questo scivolo per presentare offerte di lavoro a nuovi assunti.
Il problema dello sgravio sul costo del lavoro riguarda soprattutto il gettito che lo stato va a perdere nei confronti delle aziende che potranno ottenere su questo incentivo.
Ebbene, pur non essendo ancora pronto il decreto, è utile ricordare che in Italia, la normativa del lavoro, ha già proceduto in tal senso sui lavoratori svantaggiati siano esso disoccupati, o percettori di reddito di cittadinanza o di regione con poca densità di lavoro.
Le prossime settimane saranno in grado di misurare l’effettivo utilizzo di questa norma di legge verso quelle aziende che riterranno più vantaggioso ricorrere rispetto ai soliti contratti di stage, tirocinio, lavoro nero, ecc.