Oggi, i testimonial e le loro referenze sono un biglietto da visita per affermare che il lavoro che l’azienda svolge sia di assoluta qualità.
Nel merito, abbiamo fatto un’esplorazione a nostre aziende clienti domandando cosa ne pensassero dei giudizi o voti che vengono, di volta in volta, reclamizzati su questionari interni, sui portali web, o su motori di ricerca.
Secondo un’indagine svolta da 102 aziende, più della metà ritiene sia utile avere un feed-back da parte dei propri collaboratori sulla qualità del progetto formativo. Però ritiene contemporaneamente che l’utilizzo del voto o giudizio possa classificarsi come strumentale in quanto innesta un singolo percorso del proprio vissuto, più che trovare una soluzione laddove vi si riscontrino problemi o reclami di qualsivoglia genere al termine del corso.
In questa sede non vogliamo pensare di trovare una soluzione ottimale in un senso o nell’altro secondo i nostri intervistati.
Però, oltre ai questionari anonimi consegnati a fine corso o a mezzi web imparziali come google recensioni che aiutano a tenere traccia delle opinioni che ciascuno può esprimere nella più totale libertà, è bene altresì valutare se la fonte di una recensione sia esso positiva o negativa pubblicata da google rispetti quantomeno un’obiettività tale da consegnare ai potenziali acquirenti del servizio una valutazione giusta e rigorosa ovvero commentata.